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L’Asinara presenta una forma stretta e allungata percorsa da una strada in cemento, ben integrata nel paesaggio, da Fornelli nella parte meridionale a Cala d’Oliva, più a nord, per una lunghezza di circa 25 km, seguendo la quale è possibile incontrare i principali ambienti dell’isola, osservare le specie più caratteristiche e i principali nuclei antropizzati: Fornelli, Tumbarino, La Reale, Cala d’Oliva. A questa strada principale sono collegati i sentieri tematici del Parco, per la maggior parte realizzati su strade sterrate e mulattiere già esistenti o su percorsi utilizzati in passato per attività prevalentemente pastorali.
Per un’osservazione attenta e sufficientemente completa si consiglia di suddividere in almeno tre giornate la visita all’Isola, una dedicata all’area di Fornelli, una all’area di La Reale ed una all’area di Cala d’Oliva. Le stagioni consigliate sono la primavera e l’autunno. Nei mesi di luglio e agosto è sconsigliato percorrere i sentieri a causa delle alte temperature.
Le mappe e le descrizioni dei sentieri sono reperibili presso i Centri visita e sul sito.
L'area di Fornelli
L’area di Fornelli è raggiungibile tramite la strada cementata o via mare, sbarcando presso il molo omonimo. Superato il Centro Visita in prossimità del molo stesso, si raggiunge l’ex carcere di massima sicurezza, costruzione bianca, austera e quadrangolare. La struttura originaria, risalente alla fine dell’800, è stata modificata da numerosi interventi, tuttavia si riconosce l’impianto a doppia corte con le celle disposte nei lunghi corridoi e i diversi spazi interni per l’ora d’aria, sottoposti un tempo a continua sorveglianza. Di particolare interesse i giardini prospicienti l’ingresso principale, realizzati tra gli anni '80 dai detenuti dell’anonima sarda, con aiuole a forma di stelle, uccelli e ancore, ricche di rose e gerani.
A nord del carcere sono presenti alcuni edifici minori, prevalentemente destinati ad alloggi per agenti ed una fontana con abbeveratoi laterali risalente al 1896, caratterizzata da un piccolo manufatto centrale con volticella a botte.
Ad est del carcere, seguendo una larga strada sterrata si raggiunge in breve tempo l’insediamento di Santa Maria, una ex diramazione carceraria a prevalente destinazione agricola sorta intorno al 1950. Il complesso è costituito dal carcere e dalle strutture per le attività zootecniche e agricole, dominate da due silos in cemento e dalle stalle ormai dimesse, con attrezzi da lavoro ancora in sito.
Da Fornelli possono essere percorsi alcuni sentieri tematici, di cui uno, il sentiero del Granito, prevalentemente orientato all’analisi delle caratteristiche geologiche della zona sud dell’isola, uno che porta al Castellaccio e al panorama sullo stretto passaggio marino di Fornelli e uno, il sentiero dell'acqua, relativo all’ambiente idrogeologico in tutte le sue manifestazioni, dall’acqua marina all’acqua dolce. A metà strada tra Fornelli e Cala Reale si trova il sentiero del Muflone. Si tratta di un percorso particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico. Oltre ai mufloni, è possibile vedere con facilità cinghiali, corvi, pernici sarde e colonie di gabbiani e marangoni dal ciuffo, nidificati presso le isolette di Cala di Scombro di dentro.
L’area di La Reale
Quest’area dell’Asinara è stato un importante lazzaretto con il compito di accogliere gli equipaggi delle navi colpite da malattie infettive. Lo schema urbanistico del complesso di Cala Reale è riconoscibile già al momento dell’approdo, con una particolare organizzazione planimetrica di prestigio, con il molo in linea con la scalinata, i giardini e l’ingresso del Palazzo Reale, oggi sede del Parco e del Ministero dell’Ambiente. Le quinte dei giardini sono costituite dagli edifici della mensa e della Pubblica Sicurezza.
Allontanandosi, il disegno perde di unità e leggibilità, anche se gli edifici conservano un orientamento parallelo alla strada principale. Le strutture sono state realizzate per lo più nell’ultimo decennio del 1800 con un evidente influsso dell’architettura piemontese.
Ad est del Palazzo Reale è presente un complesso costituito da un grande edificio sanitario, i magazzini della Sanità, i locali per la disinfezione delle persone sospettate di malattie infettive. Quest’ultima struttura, comunemente definita le Docce, è particolarmente suggestiva e inquietante, per la sua similitudine con altre strutture simili annesse a campi di concentramento tristemente conosciuti.
Ad ovest del Palazzo Reale gli edifici diventano meno numerosi, le cubature diminuiscono e le tipologie a pianta rettangolare allungata vengono sostituite da altre più complesse. Meritano una citazione la chiesa e la cappelletta austro-ungarica, recentemente ristrutturate, e l’edificio della ex Ospedale, costruito nel 1889, con un caratteristico porticato con pilastri in ghisa, oggi sede della Casa del Parco e Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità.
Lungo la costa sono presenti due piccoli alloggi di colore rosato, utilizzato dal Generale Nino Giglio per la stesura del suo interessante compendio storico sull’Asinara. Dal centro visite della Reale partono il sentiero della Memoria, che consente di ripercorrere a ritroso le fasi principali della storia dell'isola, e il sentiero dell'Asino Bianco, nel quale è frequente l'incontro ravvicinato con questi animali allo stato brado. Il sentiero della Natura, primo nel suo genere in Sardegna, è stato realizzato dal Parco Nazionale dell'Asinara in collaborazione con l'Ente Foreste della Sardegna. Il sentiero è totalmente fruibile in autonomia, con 13 punti di sosta con testi in braille e 8 stazioni tattili interattive che guidano alla scoperta degli ambienti incontaminati dell'isola.
L’area di Cala d’Oliva
Arrivando da Trabuccato, sia via mare che via terra, il villaggio di Cala d’Oliva appare quasi improvvisamente con l’aspetto di un piccolo paesello costiero, caratterizzato dal colore bianco delle case. Il borgo è costituito da edifici bassi ad uno o due piani nella parte “vecchia”, mentre la zona più alta, a causa della concentrazione delle principali attività legate alla vita del carcere, è caratterizzata da volumetrie più importanti, come la casa del Direttore, gli uffici della Direzione (di colore rosato), la ex Caserma Agenti, oggi Foresteria del Parco, l’officina, la falegnameria, il Bunker, il mattatoio, il caseificio, il mantenimento e l’edificio della ex Diramazione Centrale, oggi Centro di Educazione Ambientale.
Le case sono separate da strette stradine pavimentate in pietra scistosa, ai lati della via centrale si estendono due file di edifici a schiera che portano verso la piazzetta con la chiesetta. Le tipologie d’uso sono prevalentemente abitative, ma sono presenti infermeria, scuola, bar, dispensa agricola, pizzeria e anche un piccolo cinema. Dal centro del villaggio partono diverse stradine: una conduce verso il porticciolo, raggiungibile anche attraverso una scalinata; una verso gli alloggi costieri che termina con l’edificio della foresteria, rivestita in mattoni rossi, famosa per aver ospitato i magistrati Falcone e Borsellino, oggi Caserma del Corpo Forestale; una che risale lungo il paesino sino alla Diramazione Centrale per proseguire, in terra battuta, sino a Punta Sabina ed Elighe Mannu. Da qui è possibile percorrere il sentiero del Leccio fino al piccolo bosco di Elighe Mannu, e il sentiero del Faro, fino alle zone più selvagge di Punte Scorno. Sempre da Cala d’Oliva si può percorrere il sentiero di Cala Sabina, che consente di raggiungere in modo agevole l’omonima spiaggia di Cala Sabina. Il percorso si snoda lungo la costa su una vecchia mulattiera (asiniera). Il sentiero di Trabucatto riporta il visitatore nell’omonima penisola, permettendo di attraversare l’antico l’oliveto, rinato da un progetto di recupero con l’Università degli Studi di Sassari. Il sentiero termina nel molo di Cala Reale.