MINISTERO DELL'AMBIENTE
E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

Flora e fauna marina

Le differenze morfologiche che caratterizzano i due versanti dell’isola dell’Asinara, determinano una varietà elevata di macro e micro habitat, che si riflette sulla componente biologica associata.
In particolare, la limitata profondità e pendenza dei fondali orientali e le caratteristiche meteo-marine di questo versante favoriscono lo sviluppo di estese e ben strutturate praterie a Posidonia oceanica, che rappresentano gli elementi tipici di questa parte dell’isola.
 
La posidonia è una pianta endemica del Mediterraneo, costituita da lunghe foglie nastriformi riunite in fasci. Le foglie giovani, centrali, sono caratterizzate da una colorazione verde chiara, mentre quelle più vecchie assumono tonalità verde scuro e brunastro. I rizomi sono profondamente intrecciati e formano particolari strutture denominate matte, che possono presentare per effetto della corrente, canali e altre particolari morfologie. In questo modo le praterie presentano un ruolo fondamentale contro l’erosione costiera, stabilizzando i fondali incoerenti e limitando l’azione del moto ondoso mediante l’apparato fogliare e l’effetto barriera delle matte.
La consistenza e la struttura dei posidonieti vengono considerati indicatori di qualità dei sistemi costieri per la loro sensibilità nei confronti degli impatti generati da varie attività antropiche (inquinamento, erosione costiera, aumento della torbidità, azione meccanica dovuta a pesca e ancoraggi).
Le praterie rappresentano delle biocenosi ad elevata biodiversità, nelle quali diverse specie bentoniche e nectoniche, tra le quali alcune di notevole interesse economico e naturalistico, si nutrono, crescono e si riproducono.
A livello dei rizomi possono essere riscontrate comunità tipiche di ambienti più profondi, più frequentemente si incontrano oloturie, stelle di mare e il bivalve Pinna nobilis (specie di interesse comunitario e oggetto di studi specifici da parte del Parco). In prossimità del limite inferiore della prateria si instaurano comunità inquadrabili nel precoralligeno. Per quanto riguarda l’ittiofauna associata sono rinvenibili diverse specie, tra cui cavallucci marini, pesci ago, labridi, saraghi, salpe, orate, boghe, triglie.
Per quanto riguarda la distribuzione, la prateria presenta una notevole estensione nell’area compresa tra la Rada dei Fornelli e Punta Sabina, fino alla batimetrica di circa 35 m per una superficie di circa 15 km quadrati, rappresentando uno dei posidonieti più importanti del bacino del Mediterraneo. Nel versante occidentale, la posidonia è presente localmente tra Punta Tumbarino e Porto Manno della Reale fino ad una profondità massima di 30-40 m.
La prateria appare complessivamente in ottime condizioni e non presenta in generale segni di evidente degrado, anche se sono evidenti in porzioni, seppur spazialmente limitate, di regressione per ancoraggio eccessivo e zone in cui sono riscontrabili tracce di solchi di pesca a strascico.
Lo stato generale di benessere delle praterie di posidonia dell’Asinara è testimoniato anche dall’analisi della sua struttura, dalla presenza periodica di fiori e frutti e dagli elevati valori di densità fogliare.
 
Nell’isola si riscontra la presenza di specie particolarmente rilevanti dal punto di vista naturalistico: l’alga rossa Lithophyllum lichenoides e la patella gigante Patella ferruginea. La prima, inclusa nella lista rossa delle specie da proteggere, è in forte regressione in molte aree del Mediterraneo essendo notevolmente sensibile all’inquinamento. Anche Patella ferruginea è una specie fortemente minacciata, principalmente a causa dell’eccessivo prelievo antropico. Qui i popolamenti di Patella ferruginea risultano in buone condizioni e spesso composti da individui di notevoli dimensioni (sino a 10 cm di larghezza).
I rilevi effettuati nell’area di Punta dello Scorno hanno evidenziato a profondità superiori ai 70 m un popolamento di Laminaria rodriguezii, raro paleoendemismo del Mediterraneo con notevole rilevanza economica in quanto habitat di numerose specie di interesse commerciale.
 
Le specie animali rinvenibili lungo i fondali rocciosi, sono quelle tipiche della scogliera.
Tra queste alcune rivestono un ruolo particolare per l’attività della pesca, come nel caso delle corvine, dei dentici, dei saraghi, delle spigole, degli scorfani, di diverse specie di labridi. L’aragosta (Palinurus elephas) è rinvenibile nella fase adulta a profondità comprese tra 15 e 100 m in anfratti rocciosi e a profondità minori nella fase giovanile, durante la quale è osservabile anche nelle praterie di posidonia.
Lungo la costa settentrionale è stata inoltre riscontrata la presenza, di esemplari di notevoli dimensioni di cernia bruna, a profondità minori di quelle alle quali questi organismi sono osservabili in aree non protette. Rilevante è anche la presenza della cicala di mare o magnosa (Scyllarides latus) che è stata inserita nella lista delle specie da proteggere in quanto fortemente minacciata dal prelievo indiscriminato. La presenza di queste ed altre specie, quali ad esempio murene, gronchi e polpi, in popolazioni relativamente abbondanti e indisturbate, nonché la varietà e la ricchezza delle comunità bentoniche, costituiscono sicuramente motivo di valorizzazione dei fondali dell’isola, ma anche una notevole potenzialità per una fruizione sostenibile dell’ambiente subacqueo.
Occorre infine segnalare la presenza nelle acque prospicienti l’isola dell’Asinara di tursiopi e altri cetacei, tra i quali balenottere e capodogli, che hanno determinato l’inclusione del mare dell’Asinara all’interno del progetto internazionale di conservazione della fauna pelagica del Mediterraneo, denominato Santuario dei Cetacei.

L’ambiente marino costituisce per l’Asinara elemento di particolare pregio ed interesse scientifico ed è sostanzialmente caratterizzato da un’elevata integrità e diversità delle comunità floro-faunistiche, da un notevole valore paesaggistico, dall’ottima qualità delle acque in termini ecologici e di contaminazione chimica.

I movimenti del mare

Lungo il versante occidentale dell’isola, la circolazione superficiale presenta una marcata stagionalità: durante l’inverno le correnti hanno direzione da nord-est verso sud-ovest e trasportano masse d’acqua provenienti dalla costa occidentale della Corsica, mentre in estate il loro moto risulta invertito. All’interno del Golfo dell’Asinara le correnti tendono a muoversi secondo una circolazione oraria che appare maggiormente accentuata in presenza di venti da ovest, e a disporsi parallelamente alla linea di costa, in particolare nella fascia marina prossima alla riva. In presenza di venti di libeccio, le correnti in prossimità della costa presentano una componente significativa in direzione perpendicolare ad essa verso il largo, che comporta un movimento verticale delle acque delle acque più profonde del golfo.
I dati rilevati dall’Aeronautica Militare nel corso di 32 anni dalla stazione posta in prossimità di Punta Scorno, anche se riferiti ad un periodo non recente, permettono di definire un quadro generale dello stato del mare dell’isola dell’Asinara.
Secondo tali dati, il mare all’Asinara è quasi calmo nel 20% dei giorni e poco mosso un giorno su due. Però per il 25% dei giorni il mare à molto agitato. Durante il periodo compreso tra maggio e settembre le condizioni del mare appaiono più favorevoli alla navigazione (in particolare nei mesi estivi), mentre i mesi invernali sono caratterizzati da stati del mare più severi.
In virtù della notevole esposizione ai venti da ovest e nord-ovest, i mari del versante occidentale e del capo settentrionale dell’isola si presentano più frequentemente in stati non favorevoli alla navigazione. Il versante orientale dell’isola, affacciandosi sul golfo dell’Asinara, risulta maggiormente protetto e accessibile, qui sono localizzati i punti di approdo tra i quali il molo della Reale risulta il meno esposto ai venti di levante. Allo stato attuale i porticcioli di Cala d’Oliva e di Fornelli pur essendo riparati dai venti da ovest, risentono maggiormente dell’esposizione ai venti di levante e scirocco.
All’interno del golfo, sulla base dei dati di altezza d’onda massima registrati dalla boa oceanografica localizzata nel golfo dell’Asinara in corrispondenza di Porto Torres, nel periodo giugno 2000 – aprile 2001, le onde raramente superano il metro.

La qualità delle acque

Le acque circostanti l’isola dell’Asinara presentano in generale una qualità elevata, come indicato dalla notevole trasparenza e dalle basse concentrazioni di composti o elementi indicatori di impatto antropico, a cui corrisponde una notevole integrità delle comunità biologiche.
Nel periodo estivo la colonna d’acqua appare stratificata verticalmente, con differenze massime di temperatura di circa 6 °C e temperatura di superficie che raggiunge addirittura i 26 °C ad agosto. In inverno ha luogo il processo opposto, con una temperatura d’acqua di 17 °C a dicembre.
Analogamente la salinità, che però presenta una escursione temporale più limitata, in estate aumenta i suoi valori.
In estate aumenta anche il valore dell’ossigeno disciolto nell’acqua: questo arricchimento è probabilmente collegato al metabolismo della prateria di posidonia in grado di fornire al sistema un grosso apporto in termini di ossigeno, che a causa della stratificazione termica estiva rimane maggiormente localizzato sul fondo.
Lo stato trofico delle acque, misurato tramite la combinazione di alcuni parametri (clorofilla, ossigeno disciolto, fosforo totale e azoto inorganico disciolto), indica elevata qualità dell’acqua e assenza di alterazioni significative.

La morfologia dei fondali

I fondali dei due versanti dell’isola presentano caratteristiche profondamente differenti.
Il versante del mare aperto è caratterizzato da pendii con notevole acclività che continuano nella parte sommersa e sprofondano rapidamente oltre i 50 m anche a breve distanza dalla costa. Le forti correnti e la notevole azione del moto ondoso di maestrale impediscono la formazione di significativi depositi sabbiosi e modellano la costa con anfratti, canaloni e spaccature. Una grotta di dimensioni significative è localizzata presso Cala di Peppe, posta sul livello del mare ad una profondità di circa 8 m e un’altezza all’ingresso di circa 10 m.
Il versante orientale è generalmente caratterizzato da coste basse, prevalentemente rocciose e talvolta interamente sabbiose. I fondali verso il golfo, riprendendo la morfologia della parte emersa, tendono a degradare dolcemente fino alla profondità media tipica del golfo dell’Asinara, pari a circa 50 metri.
La zona compresa tra Punta Scorno e Punta Sabina presenta caratteristiche intermedie tra quelle tipiche dei due versanti. Il fondo del mare appare irregolare in seguito all’affioramento frequente del substrato roccioso.
Nella zona tra Cala d’Oliva e Punta Trabuccato e in particolare nella Rada della Reale il fondale è prevalentemente sabbioso e ospita un’estesa e integra praterie a Posidonia oceanica. Più a largo, intorno alla batimetrica dei 50 m, il substrato è costituito da sedimento e detrito organogeno.

Classe CONDROITTI e Classe OSTEITTI

APOGONIDAE
Apogon imberbis (re di triglie o pesce cardinale)

ATHERINIDAE
Atherina spp.

BALISTIDAE
Balistes capriscus (pesce balestra)

BLENNIIDAE
Aidablennius sphynx (bavosa sfinge)
Parablennius gattoruggine (bavosa ruggine)
Parablennius incognitus (bavosa mediterranea)
Parablennius rouxi (bavosa bianca)
Parablennius sanguinolentus (bavosa sanguigna)
Parablennius zvonimiri (bavosa cervina )

BOTHIDAE
Bothus podas (rombo di rena)

CARANGIDAE
Seriola dumerili (ricciola)
Trachinotus ovatus (leccia stella)

CENTRACANTHIDAE
Spicara flexuosa (menola)
Spicara maena (menola)
Spicara smaris (zerro)

CLINIDAE
Clinitrachus argentatus (bavosella d’alga)

CONGRIDAE
Conger conger (grongo)

CORYPHAENIDAE
Coriphaena hippurus (corifena cavallina o lampuga)

ENGRAULIDAE
Engraulis encrasicolus (acciuga o alice)

GOBIIDAE
Gobius bucchichi (ghiozzo rasposo)
Gobius cobitis (ghiozzo testone)
Gobius cruentatus (ghiozzo boccarossa )
Gobius paganellus (ghiozzo paganello)

Gobiesoscidae
Lepadogaster spp.

LABRIDAE
Coris julis (donzella)
Labrus merula (tordo merlo o tordo nero)
Labrus viridis (tordo marvizzo o tordo verde)
Labrus mixtus (tordo fischietto)
Symphodus mediterraneus (tordo rosso)
Symphodus melanocercus (tordo codanera)
Symphodus ocellatus (tordo ocellato)
Symphodus roissali (tordo verde)
Symphodus tinca (tordo pavone)
Symphodus rostratus (tordo musolungo)
Symphodus cinereus (tordo grigio)
Thalassoma pavo (donzella pavonina)

MORONIDAE
Dicentrarchus labrax (spigola)

MUGILIDAE
Liza aurata (cefalo dorato)
Mugil cephalus (cefalo)
Oedalechilus labeo (Cefalo labbrone)

MULLIDAE
Mullus surmuletus (triglia di scoglio)

MURAENIDAE
Muraena helena (murena mediterranea)

PHYCIDAE
Phycis phycis (musdea bianca)

POMACENTRIDAE
Chromis chromis (castagnola)

SCIAENIDAE
Sciaena umbra (corvina)

SCOMBRIDAE
Sarda sarda (palamita)

SCORPAENIDAE
Scorpaena notata (scorfanotto)
Scorpaena porcus (scorfano nero o scorfano bruno)
Scorpaena scrofa (scorfano rosso)

SERRANIDAE
Anthias anthias (castagnola rossa)
Epinephelus costae (cernia dorata)
Epinephelus marginatus (cernia bruna)
Serranus cabrilla (perchia)
Serranus scriba (sciarrano o serrano scriba)

SPARIDAE
Boops boops (boga)
Dentex dentex (dentice)
Diplodus annularis (sparlotto o sparaglione)
Diplodus puntazzo (sarago pizzuto)
Diplodus sargus (sarago maggiore)
Diplodus vulgaris (sarago fasciato)
Lithognathus mormyrus (mormora)
Oblada melanura (occhiata)
Sarpa salpa (salpa)
Sparus aurata (orata)
Spondilosoma cantharus (cantara o tanuta)

SPHYRAENIDAE
Sphyraena sphyraena (luccio)
Sphyraena viridensis (barracuda mediterraneo)

TRIPTERIYGIIDAE
Tripterygion tripteronotus (peperoncino)
Tripterygion delaisi (peperoncino giallo )
Tripterygion melanurus minor (peperoncino minore)

DASYATIDAE
Dasyatis pastinaca (trigone o pastinaca comune)

TORPEDINIDAE
Torpedo mormorata (torpedine marezzata)

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